Non voglio lanciare nessuna mia frase famosa ma solo un modo di vedere la vita che mi appartiene anche se non l'ho individuato io, tra i tanti possibili. Ecco quindi un pensiero di Carlo Emilio Gadda, anzi del suo mitico commissario Ingravallo. Trovo che la sua filosofia vada a pennello con la realtà che mi circonda. E la vostra, di realtà, come è?
"Sosteneva, fra l’altro, che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo. Ma il termine giuridico «le causali, la causale» gli sfuggiva preferentemente di bocca: quasi contro sua voglia".
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2 commenti:
Ebbene si, garbuglio. Tutto questo succedersi di casualità (?) piacevoli e non, aspettate e non. Ci produce e ci rende parti di questo immenso vortice brulicante che è la vita.
Un garbuglio bello grosso.
Un abbraccio, a presto.
il pasticciaccio e' un bel libro.
Gia' in questo frammento si coglie di Gadda il suo essere junghiano, quel voler credere che non esistono cause lineari e conseguenze logiche ma bensi' un grande serbatoio che e' l'immaginario collettivo da cui tutti peschiamo noi stessi. Dove le coincidenze si chiamano sincronicita'.
O<-<
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